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giovedì 5 novembre 2015

Stato-mafia, l'ex ministro Mannino assolto. "Io perseguitato dai pm"

«Assolto per non avere commesso il fatto». Il gup Marina Petruzzella ha scagionato Calogero Mannino dall’accusa di aver avviato all’inizio del 1992 la trattativa fra pezzi dello Stato e i vertici di Cosa nostra, questa la contestazione che la procura di Palermo muoveva all’ex ministro Dc, sollecitando la sua condanna a 9 anni. Mannino era imputato per il reato di “violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario” previsto dall’articolo 338 del codice penale.
Stato-mafia, assolto l'ex ministro Mannino


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La decisione è stata adottata con la formula dell'articolo 530 comma secondo del codice di procedura penale, che scatta quando la prova "manca, è insufficiente o è contraddittoria". Una formula che ricalca la vecchia assoluzione per insufficienza di prove. La sentenza è arrivata dopo un’ora di camera di consiglio e due anni e mezzo di processo. E’ il primo verdetto per l’inchiesta “Stato-mafia”, Mannino aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato; in corte di assise sono ancora imputati gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino (accusato di falsa testimonianza), l’ex parlamentare di Forza Italia Marcello Dell’Utri, ma anche i boss Salvatore Riina, Leoluca Bagarella e Antonino Cinà. Fra gli imputati pure il pentito Giovanni Brusca.

Italicum, duello nel Pd. Da minoranza: via il ballottaggio. Ma è scontro Lauricella-Rosato

ROMA - Modificare l'Italicum eliminando il ballottaggio. Il ddl presentato dal deputato della minoranza Pd Giuseppe Lauricella lo scorso 28 ottobre riaccende il dibattito nel Pd e fa infuriare i pentastellati, che così corrono il rischio di essere tagliati fuori dal governo. La proposta prevede di sopprimere il doppio turno e di assegnare un premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 40% dei consensi. Se nessuno la raggiunge si applica il proporzionale puro sempre mantenendo la soglia di sbarramento al 3%.

Il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato, risponde a Lauricella dai microfoni di "Un giorno da pecora" di Rai Radio2: "Lauricella stai sereno, per me la legge elettorale non si cambia, va benissimo così: chi vince, governa. E' un sistema molto democratico. Non condivido questo suo pensiero per me la legge va bene così, con il ballottaggio e tutto il resto. Noi siamo convinti di vincere anche ora e con questa riforma".

Legge di stabilità, i dieci emendamenti della minoranza Pd

ROMA - Via la Tasi sulla prima casa, no al tetto del contante a tremila euro e trasmissione telematica della fatturazione Iva. Sono alcuni degli emendamenti, in totale una decina, proposti dalla minoranza Pd alla legge di stabilità. "I primi tre emendamenti intervengono sulla norma che prevede di togliere la Tasi sulla prima casa" si legge nel documento presentato nelle sede nazionale dem del Nazareno. "La nostra è di togliere l'imposizione sulla prima casa ai due terzi degli italiani proprietari della prima casa e di lasciare invece che continui a essere pagata sugli immobili di più alto valore. In questo modo si recupera un miliardo e mezzo di euro all'anno per il 2016 e gli anni successivi".

Berlusconi cede a Salvini: "Sarò in piazza domenica a Bologna"

ROMA - Dopo un tira e molla durato giorni, alla fine Silvio Berlusconi cede alle pressioni di Matteo Salvini. Domenica sarà sul palco con il leader del Carroccio a Bologna alla manifestazione della Lega contro il governo, la cosiddetta "blocca Italia". In nome di una ritrovata "unità del centrodestra".

 "Non potevamo restare indifferenti dinanzi alle pressioni dei nostri elettori che in questi giorni hanno insistentemente chiesto una forte dimostrazione di unità del centrodestra - scrive il leader di Forza Italia in una nota - Questa unità si è concretizzata ieri nella riunione dei capigruppo di Forza Italia, Lega nord e Fratelli d'Italia, per il coordinamento della nostra azione parlamentare a partire dalla legge di stabilità, a conferma che i movimenti del centrodestra hanno l'assoluta consapevolezza di poter vincere soltanto se uniti. Sono quindi ben lieto di accettare l'invito del segretario della Lega, Matteo Salvini, a partecipare alla manifestazione di  Bologna".

Pensioni, la proposta dell'Inps non piace al governo

MILANO - A pochi giorni dalle polemiche che hanno seguito la proposta del presidente dell'Inps, Tito Boeri, sul taglio al vitalizio dei politici, l'Istituto della previdenza ha pubblicato sul suo sito il documento che contiene le proposte consegnate al Governo nel giugno 2015: "Non per cassa ma per equità", il titolo suggestivo. Una decisione che farà storcere il naso ad alcuni, basti pensare la stoccata di Cesare Damiano - presidente della Commissione Lavoro della Camera - che ha invitato l'Istituto a fare il suo lavoro, che non è proporre leggi. Dal Ministero del Lavoro hanno fatto sapere che i contenuti delle proposte di Boeri erano noti al ministro Poletti, che le ha ritenute un contributo utile al dibattito sulla riforma delle pensioni. "Al momento - recita una nota - si è deciso di rinviare perché quel piano, oltre a misure utili come la flessibilità in uscita, ne contiene altre che mettono le mani nel portafoglio a milioni di pensionati, con costi sociali non indifferenti e non equi". E ancora: "Per non far pagare questi costi ai pensionati servono risorse che, al momento, non ci sono. Si vedrà presto come intervenire in modo organico sul tema, ma senza effetti collaterali. Come, peraltro, ha sottolineato anche il Presidente del Consiglio".

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